domenica 12 giugno 2011

Berlusconi, adesso F...uorum!

Il dato politico che emerge da queste consultazioni referendarie non lascia spazio a interpretazioni. La realtà è che nessuno più segue i dettami del premier.
Aveva invitato all’astensione. Aveva usato ogni strategia mediatica per confondere gli italiani.
Giornali e televisioni che auspicavano un fine settimana di massa al mare.
Direttori editoriali che hanno assecondato Berlusconi disinformando (è il caso delle date sbagliate ad arte dal Tg1 e dal Tg2) o ignorando l’appuntamento con le urne.
Senza tralasciare gli arroganti tentativi di annullare il quesito sul nucleare per il timore dell’effetto traino.
Ma i numeri, relativi alle 19, parlano chiaro: la percentuale dei votanti, che complessivamente si è attestata intorno al trenta per cento, è identica anche per il legittimo impedimento.
E non è difficile immaginare che si tratta di un totale dissenso all’approvazione della normativa che consentirebbe al presidente del consiglio di non presentarsi nelle aule giudiziarie.
Alle 22 la percentuale di chi si è recato alle urne è arrivata al quarantuno per cento, mantenendo lo stesso trend sulle quattro schede.
Si va avanti oggi, per abbattere la soglia del cinquanta più uno e raggiungere un risultato di portata storica.
Silvio Berlusconi prenderà pateticamente le distanze, affermando che non si trattava di un test per il governo da lui presieduto e, naturalmente, se le cose gli fossero andate bene, avrebbe asserito il contrario.
In realtà è un banco di prova.
Il nucleare era uno dei cavalli di battaglia del programma elettorale del Pdl.
La distruzione di tutto ciò che è pubblico, comprese la gestione delle risorse idriche e delle infrastrutture, anche.
Lo smantellamento di ogni senso di giustizia per sfuggire alle proprie malefatte, ancor più.
Gli italiani hanno definitivamente voltato le spalle all’uomo che ha demolito lo stato.

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